giovedì 15 agosto 2013

L' incenso...da secoli sempre con noi

INCENSO
Secondo Plinio era coltivato dagli Arabi, in particolare dalla tribù dei Minei (e per questo era anche chiamato ai suoi tempi “profumo mineo”). Egli racconta che erano solo trmila le famiglie che si trmandavano in forma ereditaria la coltivazione e la raccolta dell'incenso. I membri di qelle famiglie erano chiamati sacri, e nel periodo dell'incisione degli alberi e della raccolta, tutti evitavano di essere contaminati dal contatto con le donne o con i morti facendo così aumentare il valore religioso del prodotto. Nel culto si usò sempre bruciare incenso. Presso gli Ebrei questo atto sostituiva una offerta particolare che si faceva due volte al giorno, al mattino e al vespro e simboleggiava l'espiazione ma anche l'autorità e il potere. Nell'antico Tibet i Sacerdoti bruciavano incenso durante i riti pubblici mentre in Cina era abituale nelle case durante le preghiere e nei rituali religiosi quaotidiani. Gli antichi Greci lo bruciavano come offerta agli dei, i Musulmani solo nei funerali. Presso i Parsi (gli ultimi seguaci della religione di Zarathustra) l'incenso acceso durante la cremazione dei defunti aveva la funzione di avvolgere le anime dei morti per portarle con se in cielo. Per i Cristiani simboleggia l'adorazione, la purificazione, la preghiera e la solennità del rito.

INCENSO UNIVERSALE:
estratto dalla corteccia delle piante della famiglia delle burseracee. Indicato per i riti di purificazione.


INCENSO ALLA MIRRA:
gommaresina estratto dalla corteccia di alcune piante della famiglia delle umbellifere. Era una delle sostanze odorifere tra le più importanti dell'antichità. Dagli arabi è considerato un afrodisiaco. Indicato per propiziare l'amore.

INCENSO AL SANDALO:
polvere rossastra dal gradevolissimo profumo. Utile per il successo e per ottenere fortuna in tutti i campi soprattutto nel campo del lavoro e finanziario.

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