INCENSO
Secondo Plinio era coltivato dagli
Arabi, in particolare dalla tribù dei Minei (e per questo era anche
chiamato ai suoi tempi “profumo mineo”). Egli racconta che erano
solo trmila le famiglie che si trmandavano in forma ereditaria la
coltivazione e la raccolta dell'incenso. I membri di qelle famiglie
erano chiamati sacri, e nel periodo dell'incisione degli alberi e
della raccolta, tutti evitavano di essere contaminati dal contatto
con le donne o con i morti facendo così aumentare il valore
religioso del prodotto. Nel culto si usò sempre bruciare incenso.
Presso gli Ebrei questo atto sostituiva una offerta particolare che
si faceva due volte al giorno, al mattino e al vespro e simboleggiava
l'espiazione ma anche l'autorità e il potere. Nell'antico Tibet i
Sacerdoti bruciavano incenso durante i riti pubblici mentre in Cina
era abituale nelle case durante le preghiere e nei rituali religiosi
quaotidiani. Gli antichi Greci lo bruciavano come offerta agli dei, i
Musulmani solo nei funerali. Presso i Parsi (gli ultimi seguaci della
religione di Zarathustra) l'incenso acceso durante la cremazione dei
defunti aveva la funzione di avvolgere le anime dei morti per
portarle con se in cielo. Per i Cristiani simboleggia l'adorazione,
la purificazione, la preghiera e la solennità del rito.
INCENSO UNIVERSALE:
estratto dalla corteccia delle piante
della famiglia delle burseracee. Indicato per i riti di
purificazione.
INCENSO ALLA MIRRA:
gommaresina estratto dalla corteccia di
alcune piante della famiglia delle umbellifere. Era una delle
sostanze odorifere tra le più importanti dell'antichità. Dagli
arabi è considerato un afrodisiaco. Indicato per propiziare l'amore.
INCENSO AL SANDALO:
polvere rossastra dal gradevolissimo profumo. Utile per il successo e per ottenere fortuna in tutti i campi soprattutto nel campo del lavoro e finanziario.
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